Nel terzo capitolo del mio saggio sulla scuola “A scuola non si respira più”, pubblicato ad inizio 2020 mi soffermavo sugli enormi danni creati dall’uso del cellulare sul sonno dei ragazzi : “Parlando nelle diverse classi era emerso che moltissimi tra loro usavano il cellulare sino a tardi per inviare messaggi soprattutto su whatsapp dormendo con il loro oggetto preferito accanto con risvolti dannosissimi sul sonno: le ore migliori andavano perdute per messaggiare con i compagni.
Oltre l’insonnia
Alcuni ragazzi, non pochi, mi avevano cercato in privato per comunicarmi il proprio stato di ansia e di carenza di sonno, tanto da dover ricorrere chi a melatonina, chi a qualche goccia di psicofarmaco; molti soffrivano di ansia e tanti erano seguiti dallo psicologo………” La mia analisi era stata condotta su nove classi della scuola secondaria di primo grado, ponendo l’osservazione sul social jet lag. Il trend è andato ahimè crescendo.
Allarmante è l’articolo di @Tiziana Morgese su Orizzontescuola del 18 luglio scorso che riporto:
Xanax o Serenase?
“Tu cosa hai preso Xanax o Serenase? …. per me troppi effetti collaterali”. È il nuovo trend tra i giovanissimi su TikTok.
Hanno dai 13 ai 21 anni, ma a volte anche di più e assumono ansiolitici e psicofarmaci per sentirsi in forma e dominare l’ansia e, in molti casi, per riuscire a divertirsi “perché senza non ne sono capaci”.
“Ormai si è affermata l’idea, tra i giovanissimi, di ottenere facilmente un benessere artificiale, totalmente effimero, ma ideale per poter godere della vita”.
Ne ha parlato in un’intervista a Orizzonte Scuola lo Psichiatra Vincenzo Barretta, specialista, da quasi trent’anni, in Psichiatria e Psicoterapia e Medicina delle Dipendenze a Napoli, nonché neo Presidente dell’Osservatorio Nazionale per la salute emotiva e comportamentale, nato su iniziativa del Rotary 2101- Regione Campania- insieme con Cittadinanza Attiva Regione Campania, Federfarma Napoli e “Noesis-associazione per la lotta al disagio psicologico ed alla malattia mentale”.
Dott. Barretta, perchè sta crescendo questa nuova tendenza tra i giovanissimi e in cosa consiste esattamente?
Mi lasci dire che questo fenomeno che impazza sulla rete e su Tiktok è legato al fenomeno storico dell’utilizzo di sostanze, come alcol, droga e di quelli che vengono chiamati psicofarmaci, che vengono usate o per scopo “automedicativo”, ovvero per contrastare stati emozionali negativi e provare benessere, o per scopo ludico e ricreativo. Il desiderio di sperimentare il famoso “sballo”, o mettere in atto il “binge drinking” altrimenti detto “abbuffata alcolica”, spinge i ragazzini a bere fino a 6, 7, 10 unità alcoliche sino a finire, il più delle volte, in coma etilico.
Il picco di età è tra i 16 e i 21 anni ma spesso dai miei colleghi al pronto soccorso arrivano ragazzini di 13 anni completamente ubriachi.
Di coma etilico si può morire
Certamente, inoltre il cervello prima dei 22 anni non è ancora completamente maturo e questo può determinare ingenti danni che possono anche diventare permanenti.
Come fanno gli adolescenti ad assumere benzodiazepine o ansiolitici come fossero farmaci da banco, non ci vuole la ricetta dello specialista?
Chiaramente si. Si procurano questi farmaci in maniera truffaldina: le benzodiazepine come il tavor o lo xanax, tanto per citare i più comuni, sono spesso in casa o perché prescritti a un genitore o ad un nonno, per dormire meglio. Oppure, più semplicemente, falsificano le ricette e acquistano i farmaci che, se uniti all’alcol, ne amplificano gli effetti. Ma le nuove frontiere, verso le quali i ragazzi si stanno spingendo, riguardano il consumo dei cosiddetti neurolettici: parliamo di farmaci antipsicotici, quelli, per capirci, che si danno per combattere la schizofrenia.
Ma tutti questi farmaci non hanno effetti collaterali?
La sedazione è il principale effetto collaterale che riscontriamo, è simile a uno stato di letargia ma nei casi più gravi, e se non presa in tempo, può provocare una serie di rischi gravi per la salute fino a condurre al coma. Gli antipsicotici invece possono provocare una serie di contratture muscolari, rigidità, ipertono e crampi muscolari, specie su collo e braccia o tremori perché agiscono sul sistema nervoso centrale. Gli effetti collaterali non sono però la dipendenza: in gergo non tecnico chiamiamo psicofarmaci queste medicine ma è un errore. Dobbiamo parlare di ansiolitici, antidepressivi, antimpulsivi, stabilizzatori dell’umore, eccetera: questi ultimi, in genere, non creano dipendenza, così come non la creano gli antipsicotici, le benzodiazepine invece si.
Dottore, come mi accorgo che mio figlio o uno studente fa uso di sostanze ?
Me ne accorgo proprio dagli effetti collaterali: se vedo mio figlio letargico, con aspetto sonnolento che tende a biascicare la parola, devo parlarne col medico ma soprattutto devo cercare di instaurare un dialogo con il ragazzo, senza mai giudicare o colpevolizzare. Perchè a quel punto è certo che egli si nasconderà dietro il silenzio. Spesso i pazienti più giovani mi confidano che durante il weekend, se non sono “fatti” non riescono a divertirsi e per loro bere troppo, o assumere qualcosa diventa indispensabile ed il consumo è diffusissimo, l’eccezione è rappresentata oggi da chi non ne fa uso. All’inizio provano lo sballo, il finto benessere che li porta fuori da uno stato emotivo sgradevole e poi non vogliono più rinunciarci.
Che cos’è l’effetto Rebound dovuto all’uso di psicofarmaci, quello che Fedez ha spiegato a lungo sul suo profilo instragram la scorsa primavera?
Vede, ho personalmente scritto a Fedez la scorsa primavera dopo che il rapper aveva descritto i pesanti effetti collaterali, anche rari aggiungerei, legati ai farmaci che ha preso. L’effetto Rebound o “rimbalzo” non è altro che l’esacerbazione dei sintomi iniziali, uniti, talvolta, alla comparsa di una nuova sintomatologia quando si smette di assumerli troppo velocemente. E’ un effetto temporaneo, dura dai tre ai cinque giorni e non ha niente a che vedere con l’astinenza. Ho chiesto a Fedez di spiegarlo ma non ho ricevuto risposta. Gli scrivono in migliaia forse non avrà neanche letto la mia mail.
Ma cosa posso fare per combattere l’ansia e, soprattutto, l’ansia da prestazione aumentata in età scolare dopo la pandemia?
Posso assumere autonomamente solo farmaci naturali come, per esempio, valeriana o passiflora ma nei casi più gravi devo rivolgermi allo specialista, ovvero lo psicoterapeuta o lo psichiatra, che potranno intraprendere un percorso psicoterapeutico che non assomiglia più ai lunghissimi anni di sedute del passato. Sono cambiati metodi e approcci ma, per favore, affidatevi a chi ha le competenze per farlo ed evitate il fai da te e i Tiktok: sono estremamente pericolosi.