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La scuola di Maria Montessori: educazione e pace

Molto attuali le parole pronunciate da Maria Montessori nella sua conferenza del 1932 a Ginevra, tratte dal suo libro “Educazione e pace “ che riunisce tutte le conferenze della più grande esperta dell’educazione e della crescita, anche da un punto di vista medico, dei bambini, di tutti i bambini.

E’ attuale oggi il pensiero montessoriano?

Montessori, come ho già avito modo di scrivere, è riuscita, in tempi remoti, ad educare e a formare, sino a portarli all’esame di quinta elementare, i bambini “frenastenici” che le erano stati affidati, con risultati migliori rispetto ai ragazzi “normali” della Roma del suo tempo.

Fu per questo che le sue scuole crebbero in tutto il mondo ed ora, credo, con le disuguaglianze crescenti, aumentate con il covid, con un numero esagerato di diagnosi B.E.S., come evidenziavo nel mio libro “A scuola non si respira più”, pubblicato nel marzo 2020, sarebbe auspicabile riproporre modelli montessoriani nelle nostre scuole.

Docenti formati necessariamente, non improvvisati

I docenti sarebbero adeguatamente formati perché il metodo Montessori non si improvvisa; garantiremmo così l’attitudine alla docenza di chi deve formare i nostri ragazzi e la qualità nell’insegnamento, nel rispetto delle diseguaglianze perché Montessori forma  e recupera tutti, scevra da condizionamenti sociali.

Il suo libro “Educazione e pace”

Il testo “Educazione e pace”  è la ripubblicazione dell’edizione storica del 1949 di Educazione e pace, con l’intento di rilanciare le comuni aspirazioni e idealità espresse dalla stessa Montessori nella Premessa del libro e dall’editore Garzanti nella sua Nota introduttiva riguardo alla costruzione della “scienza della pace”.

La riproposta editoriale di questo prezioso classico montessoriano a livello nazionale e internazionale è stata attuata in occasione del Premio Internazionale Montessori “Educazione e pace”, da Opera Nazionale Montessori nel  2004.

Le conferenze di Maria Montessori

Ma “Peace and Education” è anche  il titolo della conferenza tenuta da Maria Montessori nel 1932 a Ginevra e pubblicata anche in lingua francese dall’International Bureau of Education. Questo tema nuovo nella storia del pensiero educativo fu sviluppato negli anni successivi in discorsi pronunciati in occasione di Congressi e manifestazioni svoltisi a Bruxelles, Utrecht, Copenaghen, Londra.

Come deve essere per Montessori l’atto educativo

L’atto educativo è per sua profonda natura un atto pacifico e solo nella pace può esprimere i più alti frutti di intelligenza, socialità, amore. L’educazione è l’arma della pace, ha scritto Maria Montessori, e la pace è la condizione della buona educazione.

Ma la pace non è la pur necessaria assenza di guerra, né la sua alternativa; essa è anzitutto assenza di disordine, di oppressione, di miseria materiale e intellettuale, di ostilità e di lotte egoistiche. Già nella culla il bambino è esponente e testimone del bisogno di pace nella quale soddisfa gli istinti positivi della vita. E continua ad esserlo nella scuola solo che essa sia una casa per l’uomo nella quale il bambino possa svilupparsi e crescere assecondando la sua natura profondamente costruttiva. Questa nuova possibilità fu scoperta da Maria Montessori con la creazione della “Casa dei bambini” dove ancora oggi essi lavorano ed apprendono con naturalezza, ordine e autodisciplina e dove conseguono risultati di eccellente valore educativo e culturale.

Comunità educativa in ambiente sano ed ecologico

Tutto ciò a sua volta è il risultato di un ambiente di sviluppo reso pacifico da un adulto che sa assumere a sua guida non solo insegnamenti di buona pedagogia, ma in primo luogo le direttive superiori ed eterne delle leggi della vita. In questo modo la comunità educativa diventa un ambiente sano e naturalmente ecologico per la maturazione di una mente attiva, sensibile ed equilibrata mentre la mente stessa diventa una qualità di pensare in modo generoso, aperto e sereno la circostante realtà.

Educare – ha sostenuto Maria Montessori – è aiutare la vita ad incamminarsi nelle ampie e sempre nuove strade dell’esperienza con spirito di gioia, di fratellanza, di desiderio di bene, di responsabilità. Là dove, invece, o nella famiglia o nella scuola o nella società, il bambino sia messo in una condizione di conflitto, di competizione, o sottoposto alla volontà di un adulto dominatore, o impoverito nei suoi immensi poteri, o, infine, impedito di esprimersi nella sua natura e nei suoi desideri, egli sarà costretto alla crudele necessità di nascondersi, di snaturare le proprie sensibilità, di difendersi in un impersonale adattamento. Questa condizione è per il bambino uno stato di guerra, di sacrificio e di sconfitta, perché il suo istinto non è quello della lotta e dell’opposizione, ma della pace e di una libera e consapevole obbedienza.

Il bambino – uomo nuovo di Maria Montessori

A sua volta le qualità superiori dell’adulto – libertà, maturità, creatività, universalità – sono il risultato di una nuova educazione che sappia dilatare i confini della conoscenza e superare le frontiere ristrette della nazione, della razza, delle patrie, delle confessioni particolari, della famiglia e dello stesso proprio io. Cittadino del mondo, cittadino dell’universo, questo è stato l’auspicio di Maria Montessori per l’uomo nuovo, alternativo alla vecchia e bellicosa cittadinanza etnica, sociale, linguistica, politica, ecc. Il bambino ne dimostra la possibilità lasciandosi andare con fiducia ad ogni incontro antropologico e culturale: per lui non vi sono barriere di colore, di età, di sesso, di fede, di appartenenza sociale: egli è veramente unito e indiviso.

Cos’è l’educazione cosmica montessoriana

Educazione cosmica ha chiamato Maria Montessori questa nuova visione dell’uomo immerso nella totalità del mondo, disponibile alla ricchezza di ogni tempo e di ogni spazio, dovunque altri uomini, altre civiltà, altre culture costruiscono nel rispetto della vita nuove opportunità di pensiero, di bene, di lavoro, di esistenza.

Il collegamento di Einstein al pensiero montessoriano

Similmente anche Albert Einstein coglierà il nesso profondo tra pace e sentimento cosmico della realtà, Maria Montessori ne ha fatto anche un compito educativo per tutti a partire dal bambino nel quale agiscono e sono manifeste le forze profonde di un disegno psichico superiore. Egli è veramente padre dell’uomo e costruttore di umanità che in lui depone e affida il proprio destino.

L’importanza dell’educazione alla spiritualità nel suo pensiero

Nella ricordata conferenza Maria Montessori previde e ammise il pericolo della catastrofe che stava per abbattersi sull’umanità; all’indomani del tragico secondo dopoguerra riprese lena e coraggio e pur nella condizione di internata di guerra lanciò dall’India con le sue ultime opere l’appello alla ricostruzione spirituale del mondo additando nel bambino la testimonianza di un vivente desideroso di bene, di pace, di lavoro, di amore e nell’adulto l’architetto responsabile di un ambiente di vita favorevole allo sviluppo delle delicate ma potenti energie psichiche e spirituali dell’infanzia.

Molti uomini e molte donne hanno dimostrato, a volte con il sacrificio della vita, la suprema necessità della difesa del bambino, della sua valorizzazione, del rispetto sacro per la sua funzione nell’umanità in quanto creatore di vita. E a tutti coloro, persone, enti, associazioni, organismi pubblici e privati, che abbiano influito con il loro impegno, di cultura e di opere, nel testimoniare i frutti fecondi di una educazione vissuta nella pace, motivata dalla pace, volta alla pace, vada la riconoscenza di tutti noi, in un momento particolarmente grave, a volte tragico e minaccioso, per tanti milioni di bambini, costretti ad ogni tipo di miseria, dalla denutrizione alla mancanza di istruzione, dallo sfruttamento sessuale fino alla morte crudelmente inflitta.

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