Perchè il numero tre ricorre così spesso nello yoga?
La Om viene ripetuta tre volte; spesso le posture vengono ripetute tre volte. Ci si domanda il perché.
Per capire il significato dei numeri, pari, dispari, le loro accezioni simboliche, occorre leggere su tradizioni, culture, religioni.
In breve, si può notare che il numero “tre” in tutte le religioni viene ritenuto un numero che bene rappresenta il loro significato ultimo.
In oriente, il rapporto corpo – mente – spirito assurge al triplice aspetto dell’Uno, come l’unione degli elementi Cielo, Terra ed Atmosfera mediana.
Per il buddismo l’unita è espressa dai Tre Gioielli (Buddha, Dharma, Sangha), che corrispondono
all’Illuminato, all’insegnamento, ovvero al sentiero e alla comunità, ovvero al gruppo con cui si pratica.….
Per gli induisti il tre rappresenta la trimurti ed indica la forma delle loro importanti “Deva archetipi”: Brahma, Vishnu e Shiva.
Le prostrazioni atte a simboleggiare la purificazione del karma, l’accumulo di meriti e molto altro, si compiono attraverso tre gesti, ponendo le mani a contatto tra loro, con i pollici sul plesso solare in corrispondenza del cuore in vishuddhi chakra, poi della fronte in ajna chakra, per poi collocarle al di sopra della testa…
Anche nei mantra troviamo multipli di tre. Ad esempio, il Gayatri, mantra universale, deve essere recitato almeno tre volte, svegliandoci 96 minuti prima del sorgere del sole, come suggerito dai Maestri.
E nel Cristianesimo?
Anche nel Cristianesimo il tre è dogma di fede: Dio è Uno e Trino, in modo trascendente è Padre, Figlio e Spirito Santo.
Il numero sette
Altro numero sacro che riscontriamo nelle diverse religioni è il numero sette.
Certe sequenze sono ripetute sette volte, i chakra più importanti sono sette, sette sono i giorni della settimana, sette quelli necessari per la creazione del mondo, sette i sacramenti della religione cristiana, sette le braccia della Menorah ebraica, sette i livelli orizzontali dell’albero della vita che rappresenta la sintesi degli insegnamenti della cabala ebraica, dove, nel diagramma simbolico, andiamo ad individuare dieci entità, chiamate Sefirot, disposte lungo tre pilastri verticali paralleli: tre a sinistra, tre a destra e quattro nel centro.
Le dieci Sefirot sono collegate da ventidue canali, tre orizzontali, sette verticali e dodici diagonali (ritroviamo il sette, il tre e il multiplo di tre). Ogni canale corrisponde ad una delle ventidue lettere dell’Alef Beit ebraico, ognuna con un suo livello vibrazionale e quindi energetico. I tre livelli che rappresentano la qualità all’interno della divinità, corrispondono ad importanti concetti metafisici. Ogni lettera dell’Alef Beit ebraico ha una caratteristica, il suo livello vibrazionale, con energia e luce divina che agiscono su di noi in modo triplice: forma, nome e valore numerico….. Nelle diverse rappresentazioni della Cabala troviamo il numero sette.
La Cabala, ritenuta “un ponte”, rappresenta la connessione tra le due culture, quella orientale e quella occidentale……