La consapevolezza della nostra postura
Nel mio primo post sulla postura correlata agli stati psichici, ho scritto come, dagli atteggiamenti del nostro corpo e dalla nostra postura si evinca il nostro umore.
Intelligenza corporea
Gli studi a proposito riguardano il filone della psicologia che analizza come il linguaggio del corpo ci mostri il nostro stato d’animo, ovvero l’ “intelligenza corporea”. Modificare la propria postura, muoversi con gesti mirati, automaticamente può modificare il nostro stato energetico e il nostro stato d’animo. Vale la pena dunque, da soli, o facendosi aiutare da un esperto, di cercare di migliorare, se lo riteniamo.
Con riferimento a quanto scritto nel mio saggio sullo yoga #immergersinelflussodelloyoga, questi aspetti interessano non soltanto gli psicologi, i posturologi, ma anche i maestri di yoga, sia per riuscire a condurre meglio una pratica, sia per far conoscere ai propri allievi l’importanza di adottare una postura che ci aiuti a migliorare i nostri stati d’animo.
La semplice osservazione del viso di alcune persone, triste, con atteggiamento di scoramento e depressione o con ansia esagerata, con chiaro livello energetico basso, con movimenti corporei troppo rallentati, ci fa capire che il percorso non è semplice, che vari possono essere i motivi per essere in quella situazione, ma possiamo sempre tentare di iniziare un percorso.
Molti studi afferiscono all’intelligenza corporea
Se stare eretti, aprire il petto, respirare introducendo maggiori quantità di ossigeno aiutano ad essere maggiormente positivi, un atteggiamento con il collo piegato in avanti non può che provocare tensioni muscolari con, alla lunga, l’insorgenza di mal di testa e dolore alle spalle e nella parte centrale delle stesse (nel cosiddetto triangolo). Se non corretta, la postura peggiora sempre più, e allora si può giungere al dolore cronico.
E’ questo che noi, come insegnanti di yoga dobbiamo sempre cercare di far capire: stare eretti, coltivare una postura adeguata ed esercitarsi giornalmente con poche pratiche mirate, ripetute nel tempo. Sarà allora il corpo, abituato alla corretta postura, a richiederci, se per un periodo non ci esercitiamo più, quelle pratiche così necessarie per il benessere corpo – mente.
Come sono state caratterizzate le principali posture che noi, principalmente, assumiamo?
L’immagine, presa da @psicoadvisor, ci mostra sei posture che generalmente tendiamo ad assumere. La foto è stata postata da Anna De Simone, psicologa, divulgatrice di scienze e tecniche psicologiche, fondatrice di Psicoadvisor. La psicologa recentamente ha scritto un bellissimo articolo sulla relazione tra il nostro umore e la nostra postura.
Qual è una corretta definizione di postura?
La postura, ci dice la psicologa, si lascia guidare dai vissuti emotivi persistenti. De Simone scrive una delle più importanti definizioni di postura che è quella di Kendall: «La postura è rappresentata dall’insieme delle posizioni di tutte le articolazioni».
Ci descrive le diverse posture come riportato nella figura:
Postura ingessata: rigidità emotiva (fig. E – F)
La postura rigida e ingessata è caratterizzata dalla cosiddetta «schiena piatta». La schiena piatta vede un’eccessiva contrazione muscolare che causa una parziale perdita della naturale curva lombare. Questa postura è fortemente correlata all’introversione. La persona introversa, secondo il modello psicoanalitico di C. G. Jung, è fortemente concentrata sul proprio mondo interiore. Può tendere a rimuginare, è molto riflessiva e tende a essere ipervigile. Non ha una buona espressività, anche la manifestazione delle emozioni è limitata tanto che appare inibita e distante.
Postura “sway – back: giudizio e controllo (fig.A)
Il modello posturale sway-back vede il bacino posizionato più anteriormente rispetto al torace, costringendo le anche a un’estensione forzata. Questa posizione porta frequenti doloro lombari. Le persone che assumono questa postura, quando camminano sembrano quasi ondeggiare all’indietro.
Come la postura ingessata, anche la postura sway-back è stata associata all’introversione. In aggiunta, tale atteggiamento posturale è stato correlato a ulteriori caratteristiche del modello psicoanalitico di C. G. Jung. Le persone che assumono questo modello posturale sembrerebbero apprezzare il dominio e il controllo. Sono persone che preferiscono posizioni di potere e cercano di instaurare relazioni in cui possono prendere tutte le decisioni, sono curiose e anticonformiste ma anche rigide e controllanti. Spesso possono essere descritte come arroganti o saccenti.
La “postura cifosi – lordosi” (B,C,D)
Si caratterizza per l’aumento delle curvature naturali della schiena e la testa e il collo protesi in avanti. Questa postura è spesso connessa con l’accentuazione della lordosi cervicale proprio per la particolare postura del collo che segue l’eccessiva curvatura della schiena. In questa configurazione, spesso le spalle sono chiuse e protese in avanti, le ricadute vertebrali si fanno sentire fino alle anche che risultano leggermente flesse e le ginocchia ipertese. Questa postura è stata associata a un gran numero di dolori del soma.
Nell’immagine, le figure B, C e D riportano esempi di alterazioni delle curvature naturali della schiena.
Nel campione di individui con postura ricurva, i ricercatori non hanno rilevato una predominanza di introversione. Simbolicamente, chi assume questa postura porta addosso il peso del mondo. Dato che il campione era rappresentativo di introversi ed estroversi, questa postura potrebbe essere associata all’eccessiva assunzione di responsabilità, all’esigenza di farsi carico di tutto e dovercela fare con le proprie forze….
Continua la psicologa, le prove raccolte sostengono l’ipotesi complessiva che le differenze posturali possano essere legate alla personalità. Migliorando la postura si avrebbero ricadute positive sugli stati mentali e viceversa, lavorando sugli stati mentali potrebbe migliorare anche la postura….
Migliorare la postura significa lavorare su se stessi e sulla propria crescita personale
La postura ideale è quella in cui i segmenti corporei sono allineati verticalmente, le forze di compressione sono distribuite in modo ottimale sulle articolazione e non si esercita tensione eccessiva sui legamenti o sui muscoli. La posizione ideale si può descrivere con queste caratteristiche: posizione eretta, spalle larghe, bacino ben allineato e peso sugli arti inferiori ben bilanciato.
Da quanto sopra, come possiamo arrivare a stabilizzare la nostra postura?
Soltanto attraverso la consapevolezza del nostro stato posturale. Non è necessario andare in palestra, stressarsi per riuscire, basta essere bene indirizzati ed esercitarsi con una pratica personale mirata e costante nel tempo. Semplici esercizi, più semplici di quanto pensiamo, possono davvero avvicinarci sempre più alla postura migliore per noi stessi. Certamente non possiamo modificare di molto il nostro corpo, ognuno di noi ha una determinata familiarità, una genetica propria, ma aiutarsi diventa una necessità, sia per il fisico, sia per la nostra mente.
A tale scopo sto scrivendo un libro, breve, sul come aiutarsi a tutte le età per conquistare, in modo semplice, una corretta postura con benefici corpo – mente, senza però allontanarmi dalla mia formazione sullo yoga integrale che vede sempre la connessione tra corpo, mente ed…l’oltre!
Io stessa pratico questi esercizi quotidianamente e, se non pratico, il mio corpo me lo richiede. Talvolta si è stanchi, non se ne ha voglia, ma occorre sforzarsi, magari lasciando il tappetino in vista per ricordarci che c’è sempre un piccolo spazio per poterci occupare del nostro benessere, per ricordarci che ci dobbiamo volere bene almeno un po’ e che se la cura non viene da altri, siamo noi la nostra cura!
Buona pratica se siete praticanti!
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