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Questo progetto è nato dall’interesse che recentemente alcuni storici hanno mostrato riguardo alla famiglia Politi e a suoi membri in relazione a quella dei Leopardi, con attenzione posta soprattutto su Marzio Politi, corrispondente di Paolina Leopardi dal 1857 sino al 1861.

In occasione delle celebrazioni commemorative del centocinquantesimo dalla morte di Paolina Leopardi (1869 – 2019) sono stati pubblicati, arricchendo la copiosa letteratura già esistente sulla nobildonna, lettere inedite e testi che hanno dato la possibilità di analizzare meglio l’importante figura della sorella del nostro grande poeta Giacomo Leopardi. Paolina, dal 1822 al 1869, anno della sua morte, Paolina intrattiene un costante rapporto epistolare con intellettuali, amici e familiari.
Tra le lettere scritte nella sua età matura, vi sono quelle indirizzate a Marzio Politi.

Chi fu Marzio per Paolina? Un amico sincero, qualcosa di più? Molto si sa sui corrispondenti di Paolina, ma pochissimo su Marzio.

Paolina, sempre molto attiva culturalmente, collaboratrice, autrice e traduttrice di opere in francese per tanti giornali, tutti di rilevanza storica, è una donna attenta al mutare dei tempi, aperta al mondo, sempre interessata all’affermazione e al ruolo della donna nella società, è sempre pacata e gentile, mostra in diverse situazioni il suo buon cuore.
Dai carteggi tra i protagonisti, Paolina e Marzio, da quelli tra le loro famiglie e da quelli di noti intellettuali a loro collegati , si percorre nel testo l’affascinante periodo storico tra fine ottocento e fine novecento.
Tante considerazioni, tante riflessioni sul patrimonio storico e culturale vengono alla mente passeggiando nel per Recanati.
Potremmo avvicinarci alla lettura dei tessuti urbani come ad una mostra di pittura con l’occhio contemporaneo.

Ci interessa la tecnica, il contesto storico, l’innovazione artistica, la bellezza dell’opera, ma, senza ampliare l’indagine al di là dell’opera stessa, rimarremmo limitati alla sola lettura estetica. Cosa c’è dietro ad una collezione di quadri, bozzetti, sculture?

Un intrattenimento di rapporti diretti, anche affettivi ed intimi o indiretti con altri artisti, committenti, persone dell’epoca, dalle più semplici a quelle influenti e ricche, aristocratiche dell’oligarchia cittadina.

Spesso, dalle opere d’arte, risaliamo ai rapporti stretti tra persone influenti di Paesi diversi o tra Stato e Stato.
E allora Recanati è soltanto un piccolo centro italiano ma ci fornisce un esempio di come tanti altri piccoli centri urbani siano divenuti nei secoli fulcro di pensiero, azione, lotta per quei diritti che, nel tempo, siamo riusciti ad ottenere.
Fili invisibili collegano l’architettura, l’arte, alle singole famiglie di rilievo, quelle famiglie che, all’interno di più o meno austeri palazzi, hanno dato un contributo alla creazione della migliore letteratura, allo sviluppo del pensiero, alla prosecuzione del grande retaggio culturale da sempre presente in Italia.

Marzio a Paolina in una lettera del 1857:
“Gentilissima Signora Contessa
Poiché il soverchio indugio di scriverLe non debba parere dimenticanza della promessa che io ve Le faceva già nella mia partenza da costì mi dispongo a darLe mie nuove e della presente mia situazione nella aggradevole lusinga che non possono riuscirle inopportune. Le parlerò in breve del
mio viaggio. Dicendole che esso fu abbastanza propiziato e che in meno di quanto vi si giunse a Firenze. Dirvi il desiderio e la vaghezza di conoscere le molte bellezze che distinguono quella tra le primarie città della penisola mi trattenne parecchi dì, nei quali nulla vi lascio inosservato di quanto essa presenta di artistico e di singolare. Non occorre che io ve ne faccia minuta descrizione.
Ella nelle sue estese cognizioni può bene immaginarsi una città ove il buon gusto, e la magnificenza, e la civiltà sono di grado eminentissimo. Di qui con la ferrovia si fu di volo a Livorno facendo una corsa di due ore in una distanza di sessanta miglia. Questa città offre la vista delle più commerciali di Europa, tanto la è popolata, e ricca di meraviglie, a causa del grandioso suo porto. Ora da circa venti dì siamo stabiliti. Il clima è dolce ogni die, anche molti Inglesi Francesi ed Alemanni hanno accortamente abbandonato i loro ghiacci per godere qui di una vera primavera. Pisa è città grande e ricca assai, vi ha di molti monumenti di storica reminiscenza e la Cattedrale per antichità e ricchezza pregevolissima con il suo campanile pendente e singolare………….”

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La storia di due famiglie, intrecciata a quella di molte altre, il carteggio elegante e forbito tra due intellettuali dell’epoca ci portano a vivere sia momenti di sociabilità, sia atmosfere e vicende peculiari della Recanati tra fine settecento e fine ottocento, nella interessante epoca che vede il governo pontificio contrastato e infine travolto dall’affermarsi del processo risorgimentale e dalla nascita del Regno d’Italia.
L’esigenza di illustrare le vicende della famiglia a cui appartengo, legate a quelle di altre famiglie recanatesi, è nata dall’interesse che alcuni storici hanno mostrato recentemente riguardo a suoi membri in relazione alla famiglia Leopardi, con attenzione posta soprattutto su Marzio Politi, corrispondente di Paolina Leopardi dal 1857 sino al 1861.
Avevo scritto, nel 2017 un altro libro, inedito, sulla storia dei vari componenti la famiglia, ma niente riconduceva a Marzio Politi se non per essere un figlio della sua coppia più prolifica.
Molto si sa delle personalità con cui Paolina ha tenuto rapporti epistolari, ma su Marzio, Politi, sino ad ora, nulla è mai stato scritto in testi storici o genealogici: in essi egli è presente soltanto per essere stato uno dei numerosissimi figli di Giuseppe Politi di Recanati (28.5.1789-15.5.1846) e della moglie Lucrezia Ricci Petrocchini di Macerata (21.11.1795–1854).

Chi fu Marzio Politi per Paolina Leopardi? Un amico fidato, un confidente sincero con cui scambiare opinioni letterarie e personali o qualcosa di più? Che rapporti vi erano tra le famiglie Leopardi, Politi e altre ad esse collegate?
Si è trovato copioso materiale, grazie alla recente informatizzazione delle  biblioteche, relativo a carteggi e famiglie.
E’ importante non disperdere il grande patrimonio delle storie familiari, che va ad arricchire anche quello delle località: con tante microstorie si può dare un contributo alla grande storia di uno Stato.
Non è facile la ricostruzione di famiglie risalenti al tempo delle Crociate: l’araldica spesso è, per forza di cose, alquanto imprecisa. Le ricerche storiche sono molto complesse. Occorre mantenere il dovuto distacco, tenere a freno le eventuali fantasie usando il senso critico, attuare la ricerca storica attraverso certezze documentali. Da sempre, e soprattutto nei secoli recenti, si è mistificata la storia araldica e si sono costruite genealogie autocelebrative e falsi alberi genealogici:
occorre avvalersi del metodo scientifico che viene usato per ricostruire una genealogia rigorosa, cioè quello di andare indietro nel tempo, partendo da dati certi della famiglia, anche attraverso atti, scritti olografi, anagrafici, parrocchiali, comunali, notarili.
Non sono una storica, né studiosa di araldica: il lavoro, reso possibile dalla stretta collaborazione nelle ricerche, attuate dal 2014 con Renato Politi, ha il fine di cercare di capire chi sia stato Marzio Politi e i suoi rapporti con la nobildonna recanatese cercando di inquadrare il periodo storico di riferimento, rivivere la Recanati da fine settecento a fine ottocento, attraverso l’esperienza di due famiglie molto simili tra loro, attente al mutare degli orientamenti politici nella interessante epoca che vede il governo pontificio contrastato e infine travolto dall’affermarsi del processo risorgimentale e dalla nascita del Regno d’Italia.