Scomparso il Maestro Zen più conosciuto al mondo
Stamane dall’Unione buddhista italiana ci è stata comunicata “con grande dolore” la scomparsa del grande Maestro monaco Zen Thich Nhat Hanh, mancato nella giornata di oggi all’età di 95 anni presso il Tempio Tu Hieu in Hue, in Vietnam.
Nato l’11 ottobre 1926 nella Repubblica del Sud del Vietnam, vicina al confine con la Repubblica Popolare del Nord, teatro degli scontri durante la guerra del ‘55-‘75, fu ordinato monaco buddhista a 16 anni.
Dopo il Dalai Lama Thich Nhat Hanh è la personalità più popolare del buddismo.
Se dovessi esprimere poche parole, direi che è stato il Maestro più equilibrato e morbido: fortunati i suoi discepoli. Ritrovo in lui affinità con Yogananda, più semplice ma efficacissimo.
Thich Nhat Hahn ha segnato la storia del buddhismo mondiale nel ventesimo e ventunesimo secolo con i suoi insegnamenti e la sua testimonianza: tutti lo ricorderanno con affetto e riconoscenza per essere stato un testimone esemplare del Sangha e del Dharma.
La notizia del decesso del monaco, è stata diffusa da Plum Village, la sua organizzazione di monasteri diffusa a livello globale, specialmente in Occidente in Francia, in Germania.
Il maestro Zen più conosciuto al mondo.
Ricordiamo con grande affetto e ci resterà nel cuore questo monaco umile di grande spessore umano. Per 39 anni fu costretto all’esilio in Thailandia, Australia, Stati Uniti ed Hong Kong dal regime comunista vietnamita a causa del suo impegno pacifista, a favore della pace e della non violenza.
La pratica della Mindfulness
Si impegnò ad elaborare una versione moderna del buddismo, mettendo al centro di ogni pratica meditativa la nostra consapevolezza. Diede origine, in occidente, alla pratica della Mindfulness.
Nel 2014 era stato colpito da un ictus che lo aveva lasciato semiparalizzato con incapacità di parlare. Nel 2018 era tornato nel tempio vietnamita di Tu Hieu che gli ricordava l’inizio, a sedici anni, dei suoi studi.
Scrittore, poeta, divulgatore
Scrisse circa 130 libri; insegnò la meditazione non come atto di isolamento ma pratica utile per arrivare ad un ruolo consapevole, per essere attivi nella vita e nel lavoro, in un’unione che dal singolo si allarga al mondo intero.
Martin Luther King lo candidò al Nobel per la Pace.
Il suo divulgare l’importanza degli atti del nostro respiro, sino alla focalizzazione del respiro in ogni nostra attività quotidiana, ha dato origine all’approfondimento delle semplici meditazioni attuate con l’inspirazione e l’espirazione.
Il suo mantra principale
Possiamo dire che il suo mantra fosse: “sii consapevole, ora, in ogni attimo e nel momento presente. Solo questo è ciò che possiamo realmente percepire: il momento presente, il qui ed ora”.
Ha scritto moltissime pratiche di meditazione. Mi piace riportare quella sul “riposo”
Da: Thich Nhat Hanh, “Rilassarsi in consapevolezza”, Terra Nuova, 2017
Come non stancarsi attraverso la consapevolezza?
“Sapere quando riposarsi è una pratica profonda. A volte ci sforziamo troppo nella nostra pratica o lavoriamo troppo senza consapevolezza; così ci stanchiamo molto facilmente.
La pratica della consapevolezza non dovrebbe essere stancante; piuttosto, dovrebbe essere energizzante. Ma quando riconosciamo di essere stanchi, trovare tutti i mezzi possibili per riposare.
Chiedi aiuto al sangha.
Esercitarsi con il corpo e la mente stanchi non aiuta. In effetti, può causare più problemi. Prendersi cura di se stessi è prendersi cura dell’intero sangha.
Riposare può significare interrompere quello che stai facendo e fare una passeggiata di cinque minuti fuori, digiunare per un giorno o due, o forse praticare il Noble Silenzio per un periodo. Ci sono molti modi per riposare, quindi per favore presta attenzione al ritmo del tuo corpo e della tua mente a beneficio di tutti. Il rilassamento totale è una pratica di riposo.
Praticare l’arte del riposo!
Respirazione consapevole, sia in posizione seduta che sdraiata, è la pratica del riposo. Impariamo l’arte del riposo e lasciamo che il nostro corpo e la nostra mente si rigenerino.
Non pensare e non fare nulla è un’arte del riposo e della guarigione”.
Per concludere possiamo affermare che Thich Nhat Hanh abbia sempre curato il rapporto interreligioso, anche con il cristianesimo ( Dio è il fondamento dell’essere, Dio è la base dell’essere).
Thomas Merton, scrittore, monaco cristiano statunitense dell’ordine dei Trappisti, pacifista, sostenitore della pace e dei diritti civili, autore di oltre sessanta tra saggi e opere sul dialogo interreligioso, scrisse di lui: “È mio fratello più di tanti altri a me più vicini per razza e nazionalità, perché lui ed io guardiamo le cose esattamente allo stesso modo”.
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