Lo scorretto uso dei social
Sempre più si apre il dibattito, in tutto il mondo, sull’uso dei social da parte degli adolescenti e, ancor prima, dei bambini. Il monito è rivolto naturalmente ai genitori, parte dei quali usano in modo quasi compulsivo il proprio telefonino. Il ricordo di una mamma che, al mare, per non seguire suo figlio di circa tre anni, lo costringe a guardare i cartoni sotto l’ombrellone, consenziente il padre che non ha voglia, nemmeno lui, di far prendere dimestichezza al bambino con l’acqua, peraltro con fondale basso molto fruibile, lascia veramente sgomenti e inorriditi. Molti i casi come questo.
Occorrono quindi prese di posizione autorevoli relative a questo argomento. Naturalmente il discorso si allarga ai tablet, all’uso di device in generale.
In termini scientifici viene riferito che il bambino, da piccolo, con uno smartphone in mano, riesce a smanettare sino ad ottenere risultati proficui ricavando grande soddisfazione dalla visione di immagini, video e suoni. La reazione cerebrale allalla soddisfazione (potremmo riferirci a qualsiasi gratificazione, come quella per il cibo o per un gioco), fa produrre al cervello la dopamina fino al punto da voler reiterare il comportamento. La reiterazione dello stesso comportamento provoca una vera dipendenza sino alla richiesta di un uso sempre maggiore dell’oggetto, con rischi sulla obesità, sulla riduzione delle ore di sonno e molti altri effetti negativi.
Nel mio saggio sulla scuola A scuola non si respira più, ho dedicato a questo problema il III capitolo analizzando il fenomeno del jet lag sociale o social jet lag, fenomeno di cui ancora poco si parla in Italia, analizzando tale fenomeno tra i miei allievi già adolescenti. Ne avevo scritto in altro mio articolo specificatamente.
Ogni tre anni, su tutte le classi, anche quelle non di cattedra del mio Istituto Scolastico, avevo proposto ai ragazzi, dalla prima alla terza classe della secondaria, un questionario anonimo con alcune domande tra le quali:
Se tu potessi cambiare le leggi che regolano la scuola, cosa suggeriresti?
Cosa hanno risposto i ragazzi?
La maggior parte di essi, mai avvenuto prima, aveva risposto che avrebbe voluto alzarsi più tardi, arrivare a scuola alle nove o alle dieci. Quasi a tutti sembravano pesare le ore scolastiche. Si sentivano stanchi, alcuni si accasciavano sul banco. Diversi ragazzi all’anonimato avevano preferito farsi riconoscere per chiedere, successivamente qualche consiglio o soltanto per manifestare il proprio disagio.
A seguito di discussione in classe è risultato che molti di loro passavano ore e ore su Wapp, su Facebook, su Istagram prima di addormentarsi e quindi soffrivano di insonnia……
Cosa affermano i medici?
Sugli effetti negativi di questa sindrome del XXI secolo ha riflettuto l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno evidenziando come la maggior parte dei nostri ragazzi non beva caffè, non faccia uso di bevande energetiche, non fumi sigarette e alcool per cercare di rimanere svegli ….. ma usi il cellulare sino a tardi e la mattina arrivi a scuola già stanca…..e dunque i nostri ragazzi erano in linea con tutti gli altri della loro età.
In quale stato vivono alcuni ragazzi?
…..Alcuni ragazzi, non pochi, mi hanno cercato in privato per comunicarmi il proprio stato di ansia e di carenza di sonno, tanto da dover ricorrere chi a melatonina, chi a qualche goccia di psicofarmaco; molti soffrivano di ansia e tanti erano seguiti dallo psicologo…..L’allert è per i genitori…..”
Quali sono i consigli che gli specialisti ci danno per favorire il sonno?
Ci consigliano di mantenere il nostro orologio biologico in sincronia con i cicli di luce – buio e di evitare l’uso degli schermi prima di andare a dormire.
I bambini sotto i sei anni
Ancor più allarmante è la situazione per quel che riguarda i bambini al di sotto dei sei anni. I disturbi più frequenti da uso prolungato di video sono quello di avere un sonno non profondo, aumento dell’irritabilità, disturbi d’ansia (inquietudine, ansia da separazione). Nei bambini e adolescenti (età 6-18 anni) i disturbi più frequenti hanno interessato la “componente somatica” (disturbi d’ansia e somatoformi come la sensazione di mancanza d’aria), disturbi del sonno con difficoltà di addormentamento e difficoltà di risveglio nonché problemi alla vista e posturali.
In particolare, è stata osservata una significativa alterazione del ritmo del sonno con tendenza al ”ritardo di fase” (adolescenti che vanno a letto molto più tardi e non riescono a svegliarsi al mattino), come in una sorta di jet lag domestico. Nella popolazione dei più grandi è stata inoltre riscontrata una aumentata instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore. Il livello di gravità dei comportamenti disfunzionali dei bambini/ragazzi è sempre in correlazione in maniera statisticamente significativa con il grado di malessere circostanziale dei genitori.
Possiamo dedurre, dai dati sconcertanti riportati da questo e da altri miei articoli sulla salute mentale dei ragazzi, che molta attenzione debba essere riposta negli investimenti sulla scuola, sulla salute in generale e sul potenziamento dei Servizi Sanitari nei territori, molto ridotti, anche essi tagliati, da tutti i governi, da anni a questa parte.
Ben venga dunque un ampio dibattito sulla limitazione dei social o addirittura divieto dell’uso dei social ai bambini e agli adolescenti, un monito per quei genitori che non comprendono l’importanza dell’apprendimento di un bimbo, lo sviluppo della sua creatività, l’essere per natura curioso e portato addirittura al multitasking!.
Educare i genitori, è questa la sfida più importante!.
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